venerdì 24 settembre 2010

Ritorno a Tonj


E' sempre una strana sensazione tornare in un posto che è stato la propria casa per un lungo periodo. Ritrovare volti conosciuti, strette di mano e abbracci. Gente che non ti ha dimenticato, che sa il motivo per cui sei tornato e che soprattutto è felice di sapere che hai mantenuto la promessa fatta prima di andartene: tornare per finire quello che era stato iniziato, dare a questo villaggio un nuovo ospedale!

Troppe promesse vengono fatte a questa gente e puntualmente vengono disattese. Ma questa è una di quelle che non vogliamo e non possiamo scordare! In un momento storico così importante e così delicato per il sud Sudan, a pochi mesi dal referendum che potrebbe sancire una volta per tutte la scissione dal nord e la tanto bramata indipendenza dopo 40 anni di guerra civile, anche la costruzione di un ospedale ha un significato ancora maggiore: è un gesto che porta speranza ad un paese che diventando indipendente avrà bisogno di tutto per poter partire nel modo giusto e per garantirsi un futuro di pace.

Se il nostro sogno riuscirà a realizzarsi, e ce la metteremo tutta per far si che questo accada, potremo davvero dire di aver fatto più di un semplice ospedale, sapremo di aver dato anche noi il nostro contributo per donare alla gente dell'Africa un po' della pace che tanto brama e di cui tanto ha bisogno.

FAbrizio